Modello operativo Esercizio Funzionale

Modello operativo Esercizio Funzionale

Il modello operativo di Esercizio Funzionale si espleta attraverso la costruzione e il raggiungimento di determinati obiettivi:

  • Allenamento della flessibilità.
  • Allenamento del controllo.
  • Allenamento della coordinazione.
  • Allenamento volto al potenziamento.
  • Fase di integrazione.

La mobilità articolare è una capacità strettamente correlata alla flessibilità muscolare che è possibile migliorare e preservare attraverso le diverse tecniche di stretching. Lo stretching può essere eseguito in diverse modalità, autonoma, assistita o con l’ausilio di strumenti, funzionalmente all’obiettivo prefisso e alle condizioni dell’individuo. La flessibilità è il presupposto di base per svolgere movimenti più o meno complessi godendo di una mobilità articolare priva di resistenze relative alle retrazioni muscolari.

La capacità di controllo motorio si manifesta attraverso un’ottimizzazione del linguaggio neuromuscolare che si traduce come una capacità speciale, quale la propriocezione. La medesima capacità viene solitamente allenata con la somministrazione di esercizi dove si pone l’accento su movimenti lenti e controllati e progressivamente più rapidi, sul mantenimento di posizioni dove è richiesta una stabilità e controllo o, per esempio, in appoggio monopodalico su superficie stabile, in condizioni di destabilizzazione con l’ausilio di materiali instabili, ecc. L’area relativa allo sviluppo della coordinazione è incentrata principalmente sui movimenti base, e progressivamente più complessi, espletati da quelle che vengono definite catene crociate, flessoria ed estensoria, coinvolte nelle attività dinamiche come camminare, correre, calciare, spingere, trazionare, ecc. (Busquet, 2002).

modello operativo esercizio funzionale - coordinazione

Capacità coordinative

Le capacità coordinative sono la base generale per poter permettere uno sviluppo delle abilità specifiche. In termini generali, sono il presupposto fondamentale per poter risolvere e svolgere in modo razionale e creativo qualsiasi compito motorio vi si presenti nella vita quotidiana (Weineck, 2007).

Il potenziamento è l’esaltazione degli interventi muscolari coinvolti nelle dinamiche generali ponendo l’accento nella manifestazione muscolari sotto il profilo dei circuiti di continuità, le catene muscolari. Non si fa riferimento alla manifestazione di forza segmentaria o puramente distrettuale (curl con manubri) di una determinata muscolatura, ma nella possibilità di manifestare una forza considerata globale, integrata e funzionale.

La fase di integrazione si risolve nella costruzione di progressioni composte da contenuti relativi alle singole fasi precedenti che, si precisa, possono essere svolte solamente quando i presupposti di base sono stati consolidati fase per fase. Sulla base dell’individuazione degli obiettivi, si passa alla fase relativa alla gestione dei contenuti (esercizi).

I contenuti, quindi le esercitazioni, si espletano con il principio della gestione degli esercizi relativa alla metodologia della concatenazione di Cometti. Partendo dal medesimo concetto, in logica del metodo di Esercizio Funzionale®, la forma di gestione della concatenazione si traduce con una costruzione di progressioni funzionali.

Concetto di progessione

Il concetto di progressione è relativo al modello delle attività propedeutiche che, riprendendo il concetto dell’allenamento per costruzione e sulla base dei principi dell’apprendimento motorio, si espletano nel processo di somministrazione di compiti semplici “come una parte delle procedure per l’apprendimento del compito più complesso” (Schmidt, 2012).

Le progressioni possono essere programmate per ogni singolo obiettivo, quindi volte alla costruzione di una singola capacità motoria (principio della verticalità), o con il fine di costruire dinamiche maggiormente complesse con il coinvolgimento di diversi schemi motori e capacità (concetto di trasversalità).

Classificazioni e definizione generale delle progressioni

  • Facilitate: sono la forma maggiormente semplificata dell’esercitazione stessa per mettere in condizioni il soggetto sottoposto a tale esercitazione, di apprendere gradualmente la dinamica stessa.
  • Complesse: sono la forma di esercitazioni con maggiori interventi sia di controllo che di esecuzione. Il soggetto viene sottoposto a tali progressioni solamente quando si consolidano i presupposti di base.
  • Combinate: vengono proposte per le dinamiche relative alle andature dove è possibile concatenare esercitazioni in progressione per movimenti continui.
  • Distrettuali: sono una forma di attivazioni muscolari per distretti, che può essere considerata semplificata. In tali condizioni il soggetto si concentra su di un’azione di base verso la costruzione di una forma più complessa.
  • Complementari: sono la forma di attivazioni muscolari di più distretti, che possono essere considerate una forma successiva alle distrettuali. In tali condizioni il soggetto può associare una duplice azione prima di arrivare a una forma totalitaria di una dinamica specifica.
  • Pluriarticolari: sono la forma complessa delle esercitazioni relative al potenziamento. In questa modalità di gestione il soggetto si trova a integrare movimenti con l’intervento di tutti i giunti articolari.
  • Le esercitazioni che vengono somministrate sfociano, infine, in progressioni combinate/plurivalenti volte alla costruzione di movimenti complessi, passando per tutte le esercitazioni e le progressioni precedentemente descritte. Le progressioni in causa possono essere somministrate a soggetti ampiamente preparati e che abbiano sviluppato i precedenti presupposti (Bartolucci, 2019).

Progressione assegnate a ogni singolo obiettivo

Progressioni Esercizio Funzionale

Libro Esercizio Funzionale

Tutti gli approfondimenti sono presenti nel libro Esercizio Funzionale del dott. Paolo Bartolucci.